Giugno 1, 2016

Blog Prestashop: dieci regole sul diritto di recesso online

Il sottoscritto ha pubblicato un post sul blog di Prestashop! Ecco il testo e link:

Avere un negozio online è un’interessante opportunità di successo per i propri affari; tuttavia è importante non sottovalutare il lato normativo relativo alla vendita online.

In Italia tale aspetto è tutelato dal Codice del Consumo. Per saperne di più sull’aspetto più spinoso, il diritto di recesso, ecco 10 utili consigli da parte dell’Avv. Alan Rhode, co-fondatore di Taxmen.eu, società specializzata nella consulenza legale e fiscale per il commercio elettronico.

Bisogna concedere ai consumatori online un diritto di recesso senza giusta causa, incondizionato?

Si. In sostanza, i consumatori hanno diritto a rendere i prodotti acquistati online entro un termine che non può essere inferiore a 14 giorni, decorrenti dalla data di consegna dei prodotti. La regola esiste perché i clienti non hanno avuto occasione di visionare i prodotti dal vivo prima dell’acquisto. Possono rendere i prodotti per qualsiasi ragione, anche se privi di difetti o vizi di conformità.

Il diritto al reso si applica a tutti i tipi di prodotti?

No, ci sono molte eccezioni. Per esempio, i prodotti realizzati su misura o chiaramente personalizzati, in quanto sono destinati esclusivamente a chi li ha ordinati. Inoltre, non è previsto il diritto di recesso in relazione alla fornitura di beni che rischiano di deteriorarsi o scadere rapidamente, alla fornitura di beni sigillati che non si prestano ad essere restituiti per motivi igienici o connessi alla protezione della salute e sono stati aperti dopo la consegna e alla la fornitura di beni che, dopo la consegna, risultano, per loro natura, inscindibilmente mescolati con altri beni. Altri casi sono disciplinati espressamente dall’art. 60 del Codice del Consumo (D. Lgs. 206/2005).

Come si esercita il diritto di recesso? In che forme?

Prima della scadenza del periodo di recesso, il cliente informa il merchant della sua decisione di esercitare il diritto di recesso dal contratto, utilizzando il modulo che il merchant gli ha messo a disposizione (esiste un esempio di modulo proposto dal legislatore e allegato al Codice del Consumo) oppure presentando una qualsiasi altra dichiarazione esplicita della sua decisione di recedere dal contratto. Nel caso di recesso mediante raccomandata, farà fede la data d’invio per valutare il rispetto dei termini.

Dopo aver effettuato il recesso, entro quanto tempo il consumatore deve restituire i prodotti al merchant?

A meno che il merchant si sia offerto di ritirare i prodotti, il consumatore spedisce i prodotti resi senza indebito ritardo, in ogni caso entro quattordici giorni dalla data in cui ha comunicato al merchant la sua decisione di recedere dal contratto.

Che cosa succede se non informo i clienti del diritto al recesso?

Il merchant deve inserire sul sito e comunicare al consumatore tutte le informazioni sul diritto di recesso. Altrimenti, per legge il periodo di recesso si estende e termina dodici mesi dopo la fine del periodo di recesso iniziale (cioè, nella maggior parte dei casi, dodici mesi e 14 giorni dopo la data di consegna dei prodotti). Inoltre, la condotta nel suo complesso potrebbe essere soggetta a sanzioni amministrative da parte dell’Autorità antitrust italiana.

Entro quale termine devo rimborsare il prezzo d’acquisto al consumatore recedente?

Il merchant rimborsa tutti i pagamenti ricevuti dal consumatore senza indebito ritardo e comunque entro quattordici giorni dal giorno in cui è informato della decisione del consumatore di recedere dal contratto. Salvo che il merchant si sia offerto di ritirare i prodotti, il merchant può trattenere il rimborso finché non abbia ricevuto i beni oppure finché il consumatore non abbia dimostrato di aver rispedito i beni, a seconda di quale situazione si verifichi per prima.

Devo rimborsare le spese di spedizione per la consegna iniziale?

Si, se sono state addebitate al consumatore.

Devo addebitare le spese di spedizione per il reso?

È facoltativo. Lo store può anche prevedere che sia il consumatore che recede senza giusta causa a sostenere tali spese. Questo ovviamente se i prodotti erano conformi. Nel caso di prodotti con vizi o difetti di conformità, il merchant deve sollevare il cliente da ogni onere.

Che cosa succede se il cliente ha danneggiato o logorato i prodotti?

Il consumatore non deve rovinare o utilizzare i prodotti, pena una limitazione del diritto di recesso o del rimborso. Il cliente è responsabile unicamente della diminuzione del valore dei beni risultante da una manipolazione dei beni diversa da quella necessaria per stabilire la natura, le caratteristiche e il funzionamento dei beni. Il consumatore non è in alcun caso responsabile per la diminuzione del valore dei beni se il merchant ha omesso di informare il consumatore del suo diritto di recesso secondo quanto previsto dal Codice del Consumo.

Per i consumatori stranieri?

La normativa italiana è sostanzialmente allineata a quella degli altri stati europei, rappresentando la trasposizione di una direttiva europea. In genere, si verrà ad applicare la normativa dello stato di residenza del consumatore. Bisogna esaminare ogni singolo caso in modo specifico.

Si consiglia comunque di approfondire i temi legati al diritto di recesso con un professionista oppure leggere con attenzione la relativa disciplina all’interno del Codice del Consumo.

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